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Le parole sono...

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L'arteterapia è una disciplina complessa, che coniuga competenze dell'ambito artistico, psicologico e pedagogico per proporre una metodologia che ha finalità preventive, riabilitative e terapeutiche.

Nell'atelier di arteterapia si comunica attraverso gli strumenti dell'arte; il prodotto artistico diventa un'alternativa alla parola, soprattutto nelle situazioni in cui il linguaggio verbale sia inibito, bloccato o non efficace.

L'utente impara insieme all'arteterapeuta a servirsi di un linguaggio altro, basato su un codice condiviso, quello artistico. Pensieri ed emozioni diventano “simboli comunicabili”, che l'arteterapeuta è in grado di decodificare.

Grazie alla facilitazione dell' Arteterapeuta è possibile intraprendere percorsi di cura che portino ad un reale cambiamento, lavorando con un metodo ben preciso e per obiettivi.

Il metodo a cui faccio riferimento è il Modello Psicodinamico .

Il manufatto artistico è un prodotto simbolico, fortemente concreto e diviene il perno della relazione terapeutica: una volta espressi, è possibile rielaborare i contenuti affettivi emersi (spesso in maniera caotica) e cercare di riorganizzarli, spostando l'attenzione della persone verso un uso attivo delle proprie risorse.

Il setting terapeutico è fondamentale: è un setting fortemente simbolico, accogliente e protetto, in cui le persone possono  sentirsi libere di raccontare la propria storia e le proprie emozioni, creando un ponte tra il proprio vissuto e il mondo esterno

COS’È L’ARTETERAPIA ?

Gli interventi di Arteterapia proposti  si rivolgono ad alcune utenze  con interventi specifici:

Area del benessere, ovvero: bambini, adolescenti e adulti che attraversano un momento di disagio (vissuti di ansia, aggressività, paura, insicurezza, bassa autostima).


L'Arteterapia può essere un'occasione per riuscire ad individuare le cause del disagio e per rielaborare attivamente traumi, lutti o altre sofferenze interiori. Infatti gli strumenti artistici permettono di lasciar emergere senza troppi filtri ciò che non si riesce a capire da soli o ciò che non si riesce a comunicare con le parole.

L'arteterapeuta cerca di stimolare l'emergere di vissuti profondi, di cui magari non si è ancora consapevoli.

Prendere consapevolezza della natura della propria sofferenza è il primo passo per poterla elaborare e superare.


Percorsi specifici per bambini con disturbi di apprendimento e ritardo del linguaggio.

Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell'eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali.

È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali. L'intervento si colloca anche in un'ottica preventiva rispetto alle difficoltà e ai disturbi di apprendimento.

Già in età prescolare si possono individuare alcuni campanelli di allarme come difficoltà attentive, difficoltà di manipolazione,  difficoltà nella gestione dell'impugnatura o nella discriminazione di alcuni fonemi. Proprio in questa fascia di età in cui  le difficoltà rispetto ai prerequisiti non si strutturano  ancora in disturbi specifici è importante individuare  questi segnali per intervenire preventivamente .

Si è pensato quindi di offrire uno spazio per i bambini di 5 anni volto a  far emergere e potenziare tutte le competenze di base per gli apprendimenti,   attraverso esperienze di gioco, di utilizzo dei materiali artistici espressivi, e del corpo attraverso un' approccio  psicomotorio ed educativo.

Nell'ottica di favorire uno sviluppo globale e armonico del bambino il progetto verrà seguito  dalla logopedista e dall'Arteterapeuta.


Difficoltà relazionali all'interno della coppia o della famiglia.

L'arteterapeuta può mettere in atto tecniche che aiutano le famiglie ad esplorare diversi aspetti: interazioni e stili di comunicazione, problemi legati alle famiglie d'origine, storia familiare, problemi attuali della famiglia o di singoli membri. Osservare il modo in cui le persone interagiscono tra di loro nella progettazione e creazione di un manufatto artistico può essere indicativo del tipo di relazione esistente; l'arteterapeuta può aiutare a modificare l'atteggiamento relazionale nella realizzazione dell'oggetto in atelier, e quindi la coppia/famiglia può apprendere nuove modalità di comunicazione e di relazione, costruttive e positive. In atelier tutti i membri della famiglia possono trovare un modo personale per esprimersi, anche i bambini, che con il linguaggio verbale avrebbero più difficoltà.


Demenze senili o Alzheimer ed i loro famigliari e/o caregiver con possibilità di percorsi domiciliari e di gruppi per familiari.

L'Arteterapia appartiene alla categorie delle terapie non farmacologiche in uso per le malattie dementigine perché coinvolge la parte ancora funzionante del sé, cercando di valorizzare le competenze dell'anziano, non ancora compromesse dalla malattia.

La persona è presa in cura nel suo complesso, non soltanto come malato attraverso un percorso terapeutico continuativo e studiato ad hoc per il paziente e/o il familiare, in cui è possibile andare a rinforzarne l'individualità e l'autostima,  attualizzando i bisogni e la risposta ad essi.

Il percorso si rivolge anche al nucleo familiare con la possibilità di percorsi informativi  e formativi su tecniche e modalità relazionali più congrue (Approccio Capacitante e Tecniche verbali ).  

Il lavoro terapeutico verte ad accogliere le competenze elementari dell'anziano disorientato e fragile, competenza emotiva-a contrattare-a decidere-a parlare e comunicare, restituendo un senso effettivo e competente di Sé.

Attraverso un lavoro espressivo, corporeo e simbolico con la persona affetta da demenza  si hanno  ripercussioni positive anche sui caregiver familiari  che lo seguono, perché hanno modo di conoscere e ri-conoscere parti sopite del proprio caro, di trovare condivisione  e di rivederlo come una persona vitale, carica di emozioni e portatrice di ricordi.


Disabilità.

L'arte può offrire un'esperienza di “normalità” perché permette di distogliere l'attenzione dalla malattia, facendo dimenticare il proprio stato fisico e facendo sperimentare nuove possibilità immaginative e comunicative.

Almeno all'interno dell'atelier, anche la persona meno autonoma può recuperare il controllo delle proprie scelte (decidendo materiali, colori, stili e soggetti) ed agire con libertà per creare ciò che vuole, mettendo in gioco il proprio corpo e la propria immaginazione.

L'Arteterapia permette inoltre di creare oggetti affettivi da tenere con sé e di riabilitare il gusto estetico per provare il piacere del “bello”.

Il percorso terapeutico verte a lavorare su tre aree importanti per mantenere , rafforzare  e integrare  e abilità motorie, cognitive,    psicoaffettive, ludico e ricreative.



Pazienti oncologici e familiari: come gestire  il senso di perdita e il bisogno di rinnovamento?

L'esercizio della creatività, come attività corporea e simbolica può aiutare le persone ad aprirsi e ad esprimere  emozioni ed esperienze legate alla malattia, al senso di perdita altrimenti difficili da  contattare e comunicare a parole.

La creatività è una  risorsa di fronte al cambiamento e si offre come strumento  per ri-connettersi con le parti più vitali di sé, a dargli espressione.

La condivisione del dolore attraverso un oggetto pregno di significati affettivi permette il riconoscimento di emozioni e di bisogni, sia con il terapeuta che  in un piccolo gruppo di persone che attraversano  situazioni simili alle proprie.

L'espressione simbolica, può fornire un supporto importante per elaborazioni successive, attivando canali comunicativi  e strategie nuove.



Rielaborazione del Lutto significativo.

Gli incontri si rivolgono a persone che, nella propria storia naturale, hanno sperimentato e sperimentano piccoli o grandi lutti, perdite e distacchi. Questi processi, spesso dolorosi e faticosi, rischiano di condizionare il pensiero, l'azione e la capacità di godere della qualità di vita possibile.

E' di comune riscontro, infatti, la persistenza di lutti non elaborati, con conseguenti ricadute negative in tutte le aree di salute e della vitalità.

L'arteterapia è un dispositivo che attraverso il processo creativo della persona, soggetto agente, permette di stabilire una comunicazione significativa tra sé e l'interlocutore, di addentrarsi nell'ambito del non verbale, di stabilire un contatto empatico  e profondo con le aree emozionali  che non trovano espressione con le parole.

L'arteterapia in questo senso si pone come dispositivo capace di usare quegli elementi “muti” che attengono al corporeo e al simbolico figurativo, al mondo immaginativo ed evocativo proprio dell'arte, per rendere pensabile  e rappresentabile qualcosa che emerge in modo muto e prepotente.

Il racconto di sé esplorato attraverso immagini proprie  diviene una bussola su cui orientare le offerte e le proposte  di intervento su quanto la persona sta vivendo.


Condotte trasgressive e disturbi alimentari.

L'arteterapia può essere utile alle persone che hanno sviluppato una forma di dipendenza perché permette di avvicinarsi alle proprie emozioni (vissuti di vergogna o colpa per esempio) attraverso la sperimentazione e la creazione di immagini in cui riconoscersi; di restituire il senso di autocontrollo e padronanza di sé attuando delle scelte autonome in atelier.

Quindi di migliorare l'autostima, al fine di superare il senso di irreparabilità per riuscire a vedere possibilità di cambiamento nel proprio futuro.

Disturbi alimentari (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata).

Le persone che soffrono di disturbi alimentari possono parlare di sé in modo indiretto  attraverso l'opera che realizzano; di solito si ha bisogno di parlare di identità, di affrontare la relazione con il corpo, con il desiderio, con l'angoscia, con il giudizio degli altri, con la rabbia, la paura e la solitudine.

L'arteterapeuta può accompagnare la persona verso la riscoperta del desiderio, del sogno, che spesso è stato represso, orientandosi verso la ricerca più consapevole di una richiesta di aiuto.


L'intervento terapeutico si articola in tre fasi :


- Osservazione e Diagnosi del problema da affrontare

- Trattamento

- Verifica dei risultati ottenuti



A CHI SI RIVOLGE L’ARTETERAPIA?

COME SI ARTICOLA L'INTERVENTO

Per chi fosse interessato a provare questo tipo di terapia,  è previsto un ciclo di incontri preliminari che hanno come scopo e

terapia, è previsto un ciclo di incontri preliminari che hanno come scopo la sperimentazione di vari materiali e strumenti da parte dell'utente e l'osservazione da parte dell'Arteterapeuta.

L'obiettivo è diagnostico, volto a capire su quale sfera personale il paziente abbia più bisogno di lavorare; le aree prese in considerazione sono quattro:

·     L'area emotiva

·     L'area cognitiva

·     L'immaginario

·     La corporeità

·     

Al termine di questi primi incontri c'è una restituzione verbale da parte dell'arteterapeuta al fine di poter indirizzare al meglio i bisogni.





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